Pedalare Liberi Per Essere Felici

INVIATI REGIONE PIEMONTE
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DA CERESOLE REALE AI LAGHI DEL NIVOLET

L’ho scalato più volte, la prima in mountain bike nel 2008, poi parecchie volte in bici, partendo da Ceresole Reale, perla alpina creata dai Savoia sul bellissimo lago artificiale creato nel 1931 con una diga a gravità massiccia di 52 metri d’altezza. 

Partendo da Cuorgnè la salita inizia dolcemente, risalendo il corso del fiume Orco e incontrando alcune centrali idroelettriche, tra le quali quella di Rosone e quella del Teleccio, alla quale si sale con una deviazione che fa scalare una salita durissima di 12 km con un dislivello di circa 1200 metri e quindi una pendenza media del 10% e delle bruttissime grate di scolo delle acque che possono dare qualche problema in bici da corsa, ma questa è un’altra salita. 

All’altezza di Noasca, a circa 30 km dalla partenza sulla destra si può vedere la bellissima cascata del Noaschetta. A questo punto inizia un tratto abbastanza duro con pendenze importanti e alcune gallerie, che possono essere evitate deviando a Sinistra poco prima della Galleria Mattioda. 

In questo tratto si passa sulla vecchia strada chiusa al traffico, che costeggia il fiume Orco e permette di evitare le lunghe gallerie con forte pendenza e con tutto il traffico motorizzato della vallata. La strada è stata sistemata per il passaggio della tappa 13 del 24 maggio 2019, quando ci fu l’arrivo al Serrù con la vittoria di Zakarin. Il fondo è ancora buono, ma la strada è stretta e con numerosi tornanti e si possono trovare dei pedoni o dei ciclisti che sono in discesa. 

Rientrati sulla provinciale si prosegue sempre in dura salita, che farà respirare un po’ all’altezza del lago di Ceresole Reale, a un’altitudine di circa 1500 metri.

Arrivati al Campeggio la strada continua a salire e inizia a diventare più piccola e più tortuosa. Dopo alcuni tornanti la strada passa sul fiume e si arriva alla borgata di Chiapili. dopo la quale c’è una serie di tornanti che fanno un po’ respirare e vedere un paesaggio spettacolare su tutta la vallata. 

Superata un’altra serie di curve si arriva alla diga del Serrù, che è il punto dove la strada viene chiusa nel periodo invernale, potendo salire solo a piedi o con sci-ciaspole. 

dopo alcune curve la strada gira verso destra, puntando verso Nord e raggiungendo la diga del Lago Agnel dove sembra quasi di pedalare sull’acqua e dopo alcune curve il paesaggio sui due laghi e sulle Levanne è veramente maestoso.

A questo punto mancano solo pochi km, ma con pendenze di nuovo molto dure e soprattutto l’altitudine che si può far sentire salendo in bici. 

Si supera un bellissimo punto panoramico con alcuni tavoli da pic nic e dopo una curva a destra si arriva in cima al colle ai 2612 metri di altitudine. 

dopo due km circa di leggera discesa si arriva ai laghi del Nivolet e all’inizio della strada sterrata che scende verso la Valsavarenche (ma per scendere in Valle d’Aosta e fare un giro ad anello bisogna fare circa due km di sterrato con alcuni tratti di sentiero dove si porta la bici a piedi).

Questa è una vera salita alpina, che permette di vedere il cambiamento del paesaggio dalla collina fino all’alta montagna, e non è raro trovare camosci e stambecchi sulla strada che leccano i sali o aquile che ci sorvolano mentre pedaliamo. 

RICCARDO

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